Raccogliere l’olio vegetale esausto per trasformarlo poi da rifiuto in energia è l’obiettivo del Progetto Recoil, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Life+, per la realizzazione di una filiera per il recupero dell’olio vegetale usato in cucina (oli di frittura e di cottura, oli usati per i condimenti, ecc.) tramite il porta a porta.
Nei primi sei mesi a Castell’Azzara, partner del progetto pilota insieme a Legambiente e al capofila AzzeroCO2, sono stati raccolti ben 435 kg di olio vegetale esausto: numeri importanti che attestano la collaborazione dei residenti e il buon andamento del progetto pilota, che ha la durata complessiva di un anno. Considerando che in Italia si producono circa 280mila tonnellate di oli vegetali esausti all’anno, di cui più della metà prodotto da consumo domestico, si capisce perchè la sperimentazione del Progetto Recoil sia fondamentale non solo per riciclare l’olio ma anche per evitare forme d’inquinamento: basta infatti 1 litro d’olio vegetale esausto per rendere non potabile 1 milione di litri d’acqua, una quantità che potrebbe dissetare circa 140 persone per 10 anni.
“Recoil è un progetto innovativo – ha dichiarato il responsabile del progetto Serena Drigo di AzzeroCO2, – poiché ha l’obiettivo di pianificare soluzioni tecnologicamente avanzate per affrontare il problema della dispersione e per garantire il riutilizzo degli oli vegetali esausti per scopi energetici. Un obiettivo questo che stiamo raggiungendo grazie alle competenze specifiche dei partner del progetto”.
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