di Rossella Muroni, Sociologa ed Ecologista
Ma il problema delle bollette rappresenta una sfida strutturale e non può essere affrontato con soluzioni temporanee.
È fondamentale che la politica energetica nazionale si orienti verso una riforma integrata, con una revisione del quadro normativo e l’adozione di modelli di successo a livello internazionale, a partire dallo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, dagli investimenti sulle Smart Grid che mettano in sicurezza la nostra rete elettrica ed infine nella ricerca e sviluppo di sistemi di accumulo. Solo così potremo garantire una gestione responsabile e trasparente dei costi e proteggere il benessere delle famiglie e la competitività delle imprese.
Detto questo va anche sottolineato che non basta chiedere interventi pubblici per l’abbattimento strutturale degli oneri impropri che gravano sulle bollette dei cittadini e di tutte le attività. Si impone oggi più che mai una riflessione sui nostri consumi e comportamenti.
Bastano cambiamenti nelle abitudini quotidiane per risparmiare fino al 10% sulla bolletta: ad esempio spegnere le luci e il riscaldamento quando usciamo di casa, non aprire le finestre se c’è il termo acceso e spegnere il pc se non lo usiamo. Importante anche non eccedere con la temperatura nell’abitazione, ovvero oltre i 19 gradi.
Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi (e spese) le lampadine a LED, con le quali si può ottenere un risparmio energetico di circa l’85%. Attenzione anche a piccoli gesti come schermare le finestre durante la notte con persiane, tapparelle o tende per ridurre la dispersione di calore e a spegnere gli stand-by: infatti, quelle che sembrano innocue lucine possono pesare fino al 10% sulla bolletta se lasciate accese tutto il tempo (oppure si possono usare appositi dispositivi come gli “standby stop”). Fra gli errori da evitare, dimenticarsi di sbrinare frigo e congelatore: se accumulano troppo ghiaccio i consumi corrono; allo stesso modo, evitare i panni stesi ad asciugare sul radiatore o il divano davanti al termosifone e alle luci accese quando si esce da una stanza.
Altre soluzioni taglia-spesa riguardano il tipo di caldaia: i modelli a condensazione consentono di risparmiare fino al 20% di gas metano rispetto a quelli tradizionali, mentre le valvole termostatiche sui radiatori consentono di ottenere un risparmio di circa il 13% del consumo di gas metano. Anche gli elettrodomestici di elevata classe energetica sono un antidoto efficace al caro-energia: la differenza di spesa fra avere in casa frigorifero + lavatrice + asciugatrice + lavastoviglie + forno + pompa di calore di classe energetica elevata e la classe energetica più bassa arriva fino al 40%.
Sono possibili azioni ancora più incisive, come la manutenzione degli impianti, il check-up dell’immobile (diagnosi energetica), il controllo e la regolazione costante della temperatura degli ambienti, fino a interventi più strutturali per migliorare la coibentazione, o realizzare impianti di generazione di energia rinnovabile. Interventi, questi, per i quali sono previsti diversi incentivi che li rendono economicamente più sostenibili.
Fanno parte di questi interventi anche la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e di Gruppi di Autoconsumo Collettivo. Naturalmente tutti gli interventi proposti sarebbero utili e necessari, ognuno può valutare sulla base delle proprie disponibilità e possibilità. Quello che sarà importante per oggi, per il futuro e per tutti (attività produttive, dei servizi, pubbliche amministrazioni, fino a ognuno di noi) è prendere coscienza che – anche oltre le emergenze di questo periodo – le priorità sono risparmiare energia (efficientamento energetico) e sviluppare la produzione da tutte le fonti rinnovabili. Per questo servono naturalmente, anche e soprattutto, strategie e piani energetici sostenibili a livello nazionale, europeo, globale, ma intanto possiamo contribuire, anche coi nostri comportamenti, a spingere in questa direzione.
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