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Mosaico Verde scende in mare contro le reti fantasma

27 Maggio, 2025

La nostra campagna Mosaico Verde, promossa insieme a Legambiente e lanciata nel 2018 con l’obiettivo di realizzare nuove aree verdi in Italia, estende il concetto di “rigenerazione del territorio” anche all’ambiente marino, un ecosistema vitale oggi fortemente minacciato.

 

A Santo Stefano al Mare (IM) insieme a TIMOSSI Beverage and Food Solutions, azienda leader nella distribuzione e logistica, abbiamo realizzato un intervento dedicato al recupero delle Reti Fantasma, una seria minaccia per la vita marina e la salute dei nostri mari.

 

L’evento si è svolto con il patrocinio del Comune di Santo Stefano al Mare, la collaborazione della Capitaneria di Porto di Imperia e grazie all’ospitalità del gestore del porto D-Marin.

 

L’intervento di recupero ha visto impegnati subacquei e biologi professionisti del Diving Nautilus TDC e di Ubica srl che, partendo con un’imbarcazione dal porto locale, hanno effettuato la mappatura e il recupero delle reti fantasma fino a una profondità di 30 metri.

 

 

L’attività ha consentito di riportare a riva oltre 2 quintali di rifiuti sommersi, contribuendo in modo concreto alla tutela e al ripristino degli equilibri dell’ecosistema marino dell’area. Il materiale recuperato è stato poi affidato per lo smaltimento alla multiservizi Amaie Energia e Servizi.

 

All’incontro hanno preso parte Marcello Pallini, Sindaco del Comune di Santo Stefano al Mare, Remo Ferretti, Consigliere del Comune di Santo Stefano al Mare, Nicoletta Marzi, Responsabile Marketing del Gruppo Timossi, Barbara Sanna, Responsabile Eventi e Pubbliche Relazioni del Gruppo Timossi, Umberto Napoli, Co-Founder & COO di Fourgreen, Fabrizio Frascella, Capitano di Corvetta, Capitaneria di Porto di Imperia, Mehmet Dinckan, Aregai & San Lorenzo Marina Manager D-Marin, Nicola Merciari, Responsabile commerciale dell’area sostenibilità di AzzeroCO2 e Federico Borromeo, Direttore Legambiente Liguria.

 

Scarica il comunicato stampa

 

Cosa sono le reti fantasma?

Sono trappole invisibili che riempiono i nostri mari: reti da pesca – o quel che resta di loro – dimenticate, perse o abbandonate che continuano a pescare, catturare e uccidere la fauna marina. Un problema sommerso, di dimensioni enormi.


Foto: Luca Coltri

 

640.000 tonnellate di attrezzature da pesca finiscono negli oceani ogni anno (FAO & UNEP).

 

Nel Mediterraneo, costituiscono l’89% dei rifiuti pescati.

 

A livello globale, si stima che ogni anno vengano persi:

  • circa 80.000 km² di reti
  • 800 km di palangari
  • circa 25 milioni di nasse

Global estimates of fishing gear lost to the ocean each year” – Science Advances, 2022

 

Le aziende saranno, come sempre, partner fondamentali in questa missione. Il loro contributo sarà essenziale per liberare i fondali dei nostri mari da queste trappole silenziose e per favorire la rigenerazione degli ecosistemi marini.

 

 

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