L’iniziativa fa parte del pacchetto normativo Omnibus, adottato a fine febbraio 2025 con la volontà di congelare temporaneamente alcune scadenze, consentendo alle imprese di concentrarsi sull’implementazione iniziale degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) già in vigore.
In sostanza, per la CSRD sono coinvolte le grandi imprese con meno di 500 dipendenti e le PMI, che avrebbero dovuto comunicare le informazioni di sostenibilità rispettivamente nel 2026 (per gli esercizi finanziari avviati dal 1° gennaio 2025 in poi) e nel 2027 (per quelli avviati dal 1° gennaio 2026). Le grandi imprese dovranno quindi rendicontare a partire dagli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2027, mentre le PMI saranno coinvolte a partire da quelli con inizio dal 1° gennaio 2028.
La Commissione ha giustificato la proposta con la necessità di:
Per le imprese già soggette alla CSRD, il quadro normativo immediato non cambia: la prima rendicontazione secondo gli ESRS generali è confermata per l’esercizio 2024. Tuttavia, il rinvio degli standard settoriali rappresenta un’opportunità per:
In un contesto normativo in continua evoluzione, è fondamentale per le aziende impostare fin da ora processi di rendicontazione robusti, flessibili e scalabili, in grado di adattarsi ai futuri aggiornamenti.
Consulta la Direttiva 2025/794
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Il nostro team supporta le imprese in tutte le fasi di adeguamento alla CSRD: dall’analisi del gap iniziale alla predisposizione dei contenuti ESG, fino alla governance dei dati e alla coerenza con i framework internazionali.
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