Transizione 5.0 offre agevolazioni sotto forma di crediti d’imposta per gli investimenti delle imprese – sostenuti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 – in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale.
La dotazione finanziaria complessiva è pari a 6,3 miliardi di euro ed è così suddivisa:
Le Energy Service Company (ESCo) potranno ora beneficiare direttamente del credito d’imposta per i progetti di innovazione realizzati presso le aziende clienti. Per accedere a questo beneficio, la ESCo deve condurre un audit energetico preliminare, definire le azioni di efficientamento necessarie e verificare i risultati ottenuti al termine dell’intervento.
Gli scaglioni di investimento sono stati ridotti da tre a due:
Per il primo scaglione, si applicano le aliquote precedentemente previste per investimenti inferiori a 2,5 milioni di euro, ovvero 35%, 40% e 45%, in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta.
È stata rafforzata la maggiorazione delle aliquote per gli investimenti in beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione ai moduli fotovoltaici ad alta efficienza.
Se l’autoproduzione avviene tramite moduli fotovoltaici con un’efficienza di cella pari o superiore al 24%, la maggiorazione del credito d’imposta può raggiungere il 150%.
Il credito d’imposta maturato per Transizione 5.0 è ora cumulabile con altre agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’Unione Europea. Questa cumulabilità è consentita a condizione che il sostegno non copra le stesse quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione.
Per la sostituzione di beni obsoleti, ovvero investimenti che hanno completato da oltre 24 mesi il loro piano di ammortamento, è prevista una semplificazione nel calcolo dei risparmi energetici. Si presume il conseguimento della riduzione minima dei consumi energetici richiesta per accedere al credito d’imposta (almeno il 3% per la struttura produttiva o il 5% per il processo produttivo) grazie all’acquisto di beni materiali nuovi dotati dei requisiti 4.0, in sostituzione di quelli obsoleti.
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