Per il Decreto legge Energia, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin parla di “un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti“. Il decreto istituisce un fondo da 350 milioni all’anno fino al 2032 per Regioni e Province Autonome, per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti fotovoltaici in aree idonee. Il fondo si alimenta con le aste Ets delle emissioni di CO2 e con contributi dei produttori di energia da rinnovabili.
La prima novità è che il provvedimento non contiene la proroga del mercato tutelato di luce e gas. Le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza finiranno come previsto dalla legge.
Gas: 10 gennaio
elettricità: 1 aprile
La mancata proroga coinvolgerà 9,5 milioni di famiglie e partite Iva, che dovranno sottoscrivere – entro la metà dell’anno prossimo – un nuovo contratto sia per la fornitura di metano sia per l’elettricità. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica parla di un tavolo per studiare modalità di passaggio non traumatiche per le famiglie.
Le imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile (circa 3.800) saranno incentivate a installare impianti a fonti rinnovabili. Il GSE potrà, per i primi tre anni, anticipare l’energia ad un prezzo in linea con i costi della tecnologia: l’energia anticipata potrà essere restituita nei successivi 20 anni.
Tra le novità più rilevanti del decreto c’è la possibilità concessa a Regioni e Comuni di presentare autocandidature per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari.
Cosa prevedeva la legge fino ad ora?
La struttura poteva essere realizzata solo nei Comuni ritenuti idonei dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento delle centrali atomiche. Il decreto Energia cambia la norma a seguito delle diverse autocandidature da parte di Comuni non compresi nella Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi).
Il provvedimento prevede che vengano rilasciate nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore. Vengono inoltre considerate di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore. Nel decreto vengono anche semplificate le procedure per le autorizzazioni allo stoccaggio di anidride carbonica nei giacimenti di idrocarburi esausti.
Vedi le slide di riepilogo del MASE
Consulta il testo completo del decreto
Inserisci negli appositi campi il codice che hai trovato sul marchio per visualizzare i dettagli della compensazione e scaricare l'attestato.