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Cambiamenti climatici e inquinamento preoccupano gli italiani

26 Giugno, 2023

di Rossella MuroniSociologa ed Ecologista

I cambiamenti climatici preoccupano sempre di più i cittadini italiani, anche per effetto delle mobilitazioni ispirate all’attivista svedese Greta Thunberg. Insieme al clima, tiene banco l’inquinamento, che nel caso dello smog va avanti da oltre 20 anni nel nostro Paese. È questo il quadro delineato dalla nota Istat ‘Preoccupazioni ambientali e comportamenti ecocompatibili‘.

Secondo l’Istituto di statistica, clima e inquinamento sono “i due temi ambientali che preoccupano oltre il 50% dei cittadini nel 2022”. Seguono lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua (intorno al 40%).

 

Secondo i risultati sono infatti soprattutto i cambiamenti climatici a preoccupare: nel 1998 riguardavano il 36% delle persone, mentre nel 2022 si sale al 56,7% (nel 2021 la percentuale era del 52,2%). Quindi, se si sommano clima e effetto serra, “l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale aumenta in misura decisa dal 2019 (sono il 70% i cittadini preoccupati), l’anno caratterizzato dal diffondersi in tutto il mondo dei movimenti di protesta studenteschi ispirati ai ‘Fridays for future’ di Greta Thunberg”. Resta stabile la preoccupazione per l’inquinamento dell’aria.

 

La qualità dell’aria è “un problema costante degli ultimi 20 anni”. Nel 2022 infatti “oltre la metà dei cittadini esprime preoccupazione” per questo tema, “quota pressoché stabile dal 1998” (che è il primo anno di rilevazione). Aumenta poi “la preoccupazione per l’effetto serra”. Nel 2022 – spiega l’Istat – “l’effetto serra preoccupa il 37,6% delle persone di 14 anni e più, contro il 34,9% del 2021″.

 

I problemi meno avvertiti sono rumore, inquinamento elettromagnetico e deterioramento del paesaggio. Oscilla “tra il 10% e il 12% la percentuale di persone che considerano l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio tra le prime cinque preoccupazioni per l’ambiente”. C’è invece “forte attenzione alla conservazione delle risorse naturali”.

 

Nel 2022 cresce “la quota di quanti fanno abitualmente attenzione a non sprecare energia, assestandosi al 69,8%. In crescita anche quanti sono attenti a non sprecare acqua: il 67,6% contro il 65% del 2021″. Dalla suddivisione geografica emerge che “nel Mezzogiorno si è più propensi a non usare prodotti usa e getta (25,2% delle persone di 14 anni e più nel 2022) e ad acquistare prodotti a chilometro zero (26,9%). Al Nord si evita soprattutto la guida rumorosa per mitigare l’inquinamento acustico (52,3%) e si usano di più i mezzi di trasporto alternativi (19,8%)”.

 


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