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L’Unione Europea promuove la responsabilità sociale di sistema

04 Agosto, 2014

La Commissione Ue ha lanciato una consultazione pubblica per approfondire la strategia sulla Responsabilità Sociale, strumento utile per realizzare la strategia “Ue 2020”.

Entro la metà di agosto tutti (aziende, PA, cittadini etc.) possono rispondere al questionario online, fornendo il feedback su quanto è stato fatto e suggerendo nuove attività per il futuro. È una consultazione importante per affrontare il tema della Responsabilità a 360° con obiettivi precisi e prefissati. Un primo elemento importante è la definizione univoca della RSI per tutti i 27 Stati Membri: “un concetto per cui le aziende integrano volontariamente tematiche sociali e ambientali nel loro core business e nell’interazione con gli stakeholder”.
Si pone poi l’accento sul business, liquidando l’idea paternalistica dell’impresa che si impegna in donazioni come attività residuale e di marketing. Con questa definizione si chiede alle aziende di rivedere il modello di business, tenendo conto delle urgenze sociali e ambientali che tutti ci troveremo ad affrontare.
Ad esempio, in riferimento all’emergenza disoccupazione, la Commissione sottolinea la necessità che le aziende lavorino per creare una forza lavoro più flessibile, in costante formazione. Per un’azienda la formazione è fondamentale non solo in quanto strumento attivo di crescita e sviluppo delle risorse umane, ma anche perché permette il coinvolgimento di tutti gli stakeholder interni nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità individuati.

In linea con gli obiettivi definiti a livello europeo, AzzeroCO2 offre alle imprese percorsi di consulenza e formazione relativi alla conoscenza e gestione dei rischi socio-ambientali e sulla rendicontazione di sostenibilità. L’Italia è stato uno dei Paesi che ha recepito le indicazioni più velocemente e in modo più completo.
Sul versante ambientale prende sempre più piede il concetto di “circular economy”: importanza di progettare prodotti volti ad essere riutilizzati o riciclati facilmente, rientrando nel circolo delle materie prime. Un importante risultato di applicazione degli obiettivi della strategia della Ue sulla RSI, è stata l’approvazione della direttiva sul non-financial reporting: dal 2017 le aziende quotate e di interesse pubblico dovranno inserire informazioni di RSI nei loro annual report, evidenziando come queste informazioni siano legate ai risultati finanziari. L’ambizione dichiarata dell’Ue è raggiungere l’eccellenza e di essere un punto di riferimento a livello globale. L’Italia è stato uno dei Paesi Europei che ha recepito le indicazioni della Commissione più velocemente e in modo più completo. Per le grandi aziende che operano in Italia questa sfida è dunque ancora più importante perché devono confrontarsi con un mercato molto sensibile ai temi sociali e ambientali.

Per questo, AzzeroCO2 ha scelto di fornire alle aziende gli strumenti necessari per valorizzare le azioni intraprese in campo sociale e ambientale e, infine, per rendicontarle nel modo più efficace senza incorrere nel rischio del green and social washing. Tantopiù che la RSI non ha più solo una valenza etica, ma è coerente con l’esigenza di economicità di un’impresa. Attraverso la riduzione dell’uso di risorse, l’efficientamento energetico, l’innovazione e la ricerca, si innesca un circuito virtuoso in grado di contribuire allo sviluppo dell’organizzazione e, contemporaneamente, alla crescita del valore condiviso con gli stakeholder.

 


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