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Dall’innovazione di prodotto alla circolarità: il percorso di Tabu per una gestione aziendale sostenibile

28 Aprile, 2020

TABU ha scelto AzzeroCO2 per avviare un percorso di integrazione dell’innovazione con la sostenibilità, rafforzando così il proprio posizionamento green sul mercato.

Nata nel 1927 a Cantù, TABU s.p.a è un’eccellenza internazionale nella produzione di piallacci naturali tinti e multilaminari. Grazie alla sua esperienza di oltre 90 anni, ha sviluppato tecnologie avanzate e sofisticate, coniugando esigenze di mercato, innovazione e sostenibilità. L’azienda ha sempre dato grande rilievo alle attività di ricerca e sviluppo e al concetto di innovazione di prodotto, come strumento necessario per distinguersi nel mercato e acquisire un vantaggio competitivo.

Oggi TABU si pone obiettivi sempre più ambiziosi e dunque ha scelto di avviare, con il supporto tecnico di AzzeroCO2, un percorso strutturato che integri maggiormente la sostenibilità con l’innovazione, rafforzando così il proprio posizionamento green sul mercato. Il management aziendale è infatti consapevole che i temi della sostenibilità, nelle sue tre sfere “economica, ambientale e sociale”, se correttamente affrontati, comunicati e integrati nella strategia aziendale, possono rappresentare un elemento di caratterizzazione per l’impresa e un modo per creare nuova proposta di valore per il proprio business.

Il primo step completato è un audit di sostenibilità, realizzato con l’obiettivo di:

  • mappare lo stato di fatto dell’azienda rispetto ad alcuni dei temi tipici della sostenibilità,
  • definire un benchmark rispetto a competitor diretti e indiretti, per individuare buone pratiche e possibili spunti di miglioramento
  • identificare elementi di distinzione che le consentano di valorizzare anche in termini di comunicazione le azioni già realizzate e quelle pianificate
  • gettare le basi per la progettazione di nuovi prodotti con una spiccata attenzione ai temi della sostenibilità e della circolarità.

Nell’analisi sono stati considerati diversi ambiti della sostenibilità, tra i quali: la catena di fornitura, il livello di coinvolgimento degli stakeholder e dei collaboratori interni, gli impatti ambientali e il livello di circolarità, l’innovazione del prodotto.

L’audit ha evidenziato un buon posizionamento di TABU sia nell’ambito dello stakeholder engagement (ad esempio un forte coinvolgimento dei portatori di interesse in iniziative di formazione e concorsi di idee un rapporto molto attivo con la comunità locale), sia nell’innovazione di prodotto, distinguendosi come un innovatore e precursore.

Sono ovviamente emersi anche alcuni ambiti di possibili miglioramenti quali ad esempio i temi legati agli impatti ambientali e della circolarità, in relazione a due aspetti principali: le modalità con cui l’azienda comunica all’esterno le buone pratiche già adottate e il rafforzamento dell’immagine di sostenibilità ambientale dei prodotti commercializzati.

Alcuni di questi aspetti saranno affrontati con lo scopo di migliorare ulteriormente la propria performance, perfezionando così l’obiettivo di accreditarsi come azienda attenta ai temi della sostenibilità.

TABU infatti ha avviato un percorso che si concentrerà in particolare su circolarità, ecodesign e sostenibilità ambientale con lo scopo di integrare i temi ESG nella strategia aziendale, agendo su alcuni degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite al 2030, quali il numero 9 (industria, innovazione e infrastrutture), 12 (consumo e produzione responsabili) e 13 (agire per il clima).

 

“Mio padre mi ha insegnato che “la foresta e il bosco continuano a crescere anche quando noi dormiamo e ci riposiamo. Il nostro compito è di saper gestire in modo corretto la materia prima legno, la più nobile al mondo, senza sprechi”. Partendo da questa considerazione è importante definire in modo oggettivo l’impatto economico e ambientale del nostro ciclo produttivo, ed esprimere in numeri il nostro sforzo per la sostenibilità; il settore del mobile, il mondo della progettazione d’interni e la comunità del design nel senso più lato del termine esigono questa trasparenza nelle loro scelte quotidiane.  Mi dispiace vedere che prodotti meno nobili del legno riescano a trasmettere ed ottenere maggiore attenzione quando si parla di sostenibilità ambientale di quanto il legno riesca a fare. I piallaci sono la sintesi, secondo me, di un corretto utilizzo del legno e Tabu continuerà nel percorso di rafforzare la propria produzione sostenibile di piallacci di legno tinto e multilaminare, adottando sempre più modelli circolari e promuovendo un maggior utilizzo di questa nobile materia prima.” Andrea Tagliabue, Vice Presidente TABU SPA.

 

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